La startup innovativa, introdotta nel nostro ordinamento dagli articoli 25-32 del “Decreto crescita-bis”, è un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana. Le imprese in possesso dei requisiti possono accedere allo status di startup innovativa tramite autocertificazione sottoscritta dal legale rappresentante e godere delle agevolazioni registrandosi nella sezione speciale dedicata del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio della propria provincia.
Una startup per definirsi “innovativa” deve rispettare i seguenti criteri oggettivi:
– è un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni
– ha residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia
– ha fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro
– non è quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione
– non distribuisce e non ha distribuito utili
– ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico
– non è risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda
Infine, una startup è innovativa se rispetta almeno 1 dei seguenti 3 requisiti soggettivi:
– sostiene spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione;
– impiega personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale);
– è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.